Portogreco di Maria Costanza Mafrolla
Portogreco di Maria Costanza Mafrolla
Portogreco nasce dopo una gita estiva lungo le coste del Gargano tra le bianche rocce calcaree e la fitta vegetazione selvatica. Il titolo dell’opera è legato al nome di una spiaggia di ghiaia, la Baia di Portogreco, alla quale si accede tramite un tortuoso sentiero ombreggiato da pini e ginepri selvatici. La poesia del paesaggio è sublimata dal profumo del mare che brilla tra i pini e dall’aroma del rosmarino e della resina. Sebbene la composizione musicale non sia propriamente descrittiva della baia in questione, essa è comunque ispirata dal ricordo del paesaggio, dei profumi e della quiete della natura.
L’organico è composto da: flauto, oboe, clarinetto in si bemolle, fagotto, corno in fa, tromba, trombone, drum set, pianoforte e quintetto d’archi. Il tema passa da uno strumento all’altro in un dialogo continuo tra alcuni momenti di forte tensione emotiva ed altri più calmi e distensivi. Il linguaggio utilizzato è atonale, nella sovrapposizione delle armonie sono molto utilizzate le distanze di quarta, mentre molti frammenti melodici nascono dall’utilizzo degli intervalli di settima e di seconda. L’opera, nonostante l’utilizzo continuo delle dissonanze, risulta sempre interessante e facile all’ascolto.